Iniziative | Sociale
15/05/2025
Iniziativa congiunta della Fnp Sicilia e Associazione Nonni 2.0
Nella
sala Zeus del Pala Congressi di Villaggio Mosè ad Agrigento, gremita da un
variopinto pubblico di nonni e nipoti, mercoledì 14 maggio 2025 si è svolta la
premiazione del concorso scolastico nazionale 2024-2025
“Io e i miei nonni.: esperienze e riflessioni”.
L’iniziativa,
unica nel suo genere finora, è stata promossa dalla Federazione Nazionale
Pensionati - CISL della Regione Siciliana, e dall’Associazione NONNI 2.0. Lo
scopo, pienamente conseguito dal consenso espresso da tutti i presenti, era di
far riflettere gli studenti sul ruolo dei nonni nella famiglia.
Una
commissione, presieduta dal poeta Davide Rondoni, e composta da due
rappresentanti della FNP e due di NONNI 2.0, ha esaminato 736 elaborati, così
distribuiti: 120 per la Scuola Media Superiore, 236 per la Scuola Media
Inferiore, 380 per la Primaria, ed ha assegnato i riconoscimenti a studenti di
tutta Italia.
Sono
stati così premiati 9 studenti, la più piccola di appena 7 anni e la più grande
di 17, distribuiti 3 per la scuola primaria, 3 per la secondaria di primo grado
e 3 per la secondaria di secondo grado, i quali sono risultati vincitori per aver inviato un
componimento in forma di tema, racconto, poesia, lettera, dialogo o preghiera.
Prima
della consegna dei premi costituiti da buoni acquisto di libri da utilizzare
nelle librerie Mondadori, si è tenuto un interessante confronto sul tema: “L’alleanza
fra generazioni: anziani protagonisti del futuro”.
La
prima forma di alleanza che è emersa è stata tra la Federazione dei Pensionati
della CISL e l’Associazione Nonni 2.0, che ha già dato luogo al concorso di
quest’anno e che a detta degli organizzatori intende proseguire anche in
futuro.
Per
la Cisl hanno preso la parola Carmela Petralia, Segretaria generale UST CISL,
AG, CL, EN e Maria Rosaria Aquilone, Segretaria generale della FNP-Sicilia, le
quali da punti di vista e esperienze diverse hanno evidenziato come questa
alleanza sia sempre più necessaria nella società complessa in cui viviamo.
Carmela
Petralia ha richiamato l’attenzione
sulla necessità che questa alleanza attraversi e coinvolga anche il mondo del
lavoro. “Oggi
non è più come in passato, - ha detto - dove lo scambio tra giovani e anziani era
unidirezionale, dove i lavoratori più esperti insegnavano ai giovani che
arrivavano nelle aziende. Il mondo del lavoro oggi è bidirezionale, perché c'è
una nuova tecnologia, l'intelligenza artificiale; quindi, questo scambio deve
diventare trasversale in modo da affrontare tutte le generazioni e le fasi
della vita”.
Rosaria
Aquilone ha
detto in particolare: “Noi, come pensionati e come nonni, ci sentiamo questo
spirito di non fermarci e di continuare con il nostro esempio, con la nostra
incitazione, a dire a questi giovani: andiamo avanti insieme, non lasciamoci
scoraggiare da tutte le brutture cose che vediamo, di cui siamo circondati”.
Peppino
Zola, Presidente Nonni 2.0., dopo
aver preliminarmente affermato che il tema scelto per la manifestazione fosse
alquanto ardito, perché forse non tutta la cultura è in grado di capire
l’importanza e le sfaccettature che esso comporta, si è soffermato a indicare
alcuni punti di comune lavoro che l’Associazione e i pensionati cislini possono
insieme portare avanti per rendere concreta e duratura questa alleanza. Ne ha
indicato alcuni prioritari: l'educazione nella scuola, per rifondare il
rapporto tra scuola e famiglia e tra genitori e nonni, facendo appello all’art.
30 della Costituzione, il quale dice che è diritto e dovere dei genitori
educare, istruire e mantenere i figli, anche se nati fuori del matrimonio.
“Quindi – ha detto – bisogna partire dal rivendicare il diritto all'educazione da
parte dei genitori nel loro contesto familiare”.
Altro terreno di lavoro indicato, la
cultura, “Dove occorre rimediare al tentativo di uccidere apoliticamente il
passato, rivalutando il senso giusto della tradizione”.
Terzo
punto la previdenza, “perché – ha affermato – non possiamo non porci
questa domanda: tra 15 e 20 anni chi pagherà le pensioni? Nel 2035 ci saranno
un milione in meno di lavoratori, cioè un milione in meno di persone che
contribuiscono alle pensioni. E questo è un
percorso già avviato che non si può fermare. Quindi, tra qualche anno, ci sarà
il pericolo di una guerra tra generazioni. Per cui dobbiamo essere pronti a
partire fin d'ora, invece, a creare un’alleanza”.
Particolare consenso ha riscosso
l’intervento finale di Mons. Alessandro
Damiano, Arcivescovo Metropolita di Agrigento, il quale ha sostenuto che per parlare di
nonni e di scambio o alleanza generazionale dobbiamo necessariamente parla
della famiglia, “perché lì prende
corpo la figura del genitore, del figlio, del nonno e del nipote. Se la famiglia si sfilaccia queste figure rimangono un po' alla
deriva. Il focus sulla famiglia è importante perché è lì che poi si tessono, si
intrecciano queste relazioni. Quello è il laboratorio di umanità dove tessere
queste relazioni genitoriali, nonni-nipoti, che sono belle, ma hanno bisogno di
questo ambiente. E allora sosteniamo
e promuoviamo con simpatia e con responsabilità la famiglia, che vive un tempo
di sfaldamento”.
Successivamente si è soffermato sulla decisione di
papa Francesco di dare luogo alla Giornata
Mondiale dei Nonne e degli Anziani, giunta alla quinta edizione. Il tema dell’anno scorso era: “Nella vecchiaia
non abbandonarmi”. Si è soffermato a tal proposito sulla sua esperienza degli
incontri con tanti anziani che vivono in condizioni di salute e di assistenza
varie, ma tutti accomunati dalla esperienza dell'abbandono che “è un trauma per
tutti, per i piccoli, per i giovani, per gli adulti e per gli anziani. Nei piccoli e negli anziani è ancora più grave”. “Ma tutte queste
esperienze di vita – ha precisato - hanno una cosa in comune: il velo della
tristezza. Perché l'anziano, il nonno, messo fuori dalla propria casa e in un
ambiente diverso, dove deve condividere la giornata anche con persone che non
ha scelto, deve accettare questo sacrificio”.
Ha poi brevemente illustrato il tema della
Giornata di quest'anno: “Beato chi non ha perduto la speranza”. Ha evidenziato come esista “una sorte di emigrazione
interna, dal sud verso il nord, di nonni che vendono casa e la comprano, al
nord, per stare con i nipoti e alleggerire le fatiche dei figli”. E si è
chiesto il motivo di queste scelte. “Perché - ha risposto - c'è una relazione
familiare salda, ben tessuta. C'è un ordito che tiene insieme la tessitura, la
tessuta famigliare”.
Gli è stato poi chiesto quale siano la
responsabilità e l’impegno della Chiesa su questo tema. La sua risposta è stata
breve e netta: “La Chiesa siamo noi, siete voi”: Con questa indicazione ha
invitato tutti a proseguire sulla strada intrapresa.
Ha avuto poi luogo la premiazione: molti
sorrisi e tanta allegria, ma anche qualche lacrima quando dalle motivazioni,
seppur discrete e sintetiche, emergevano storie di sofferenze e di fatiche
familiari, spesso causate da abbandoni o morti premature dei genitori, in cui
tanti nonni con grande silenzio e immenso affetto hanno accompagnato i nipoti
nella crescita dell’adolescenza. I componimenti, hanno dichiarato gli
organizzatori, saranno pubblicati in un apposito volume.