Gli Speciali FNP: Il biotestamento, cos'è e come funziona

Gli Speciali FNP: Il biotestamento, cos'è e come funziona

14/11/2018



I progressi scientifici in ambito medico sanitario e il benessere economico hanno permesso di aumentare notevolmente le aspettative di vita. Secondo gli ultimi dati ISTAT, in Italia un neonato ha oggi un aspettativa di vita pari a 81 anni per i maschi e 85 per le femmine. (fonte dati: ISTAT 2018)

Rispetto a 40 anni fa la probabilità di morire nel primo anno di vita si è abbattuta di oltre sette volte, mentre quella di morire a 65 anni di età si è più che dimezzata. Un neonato del 1976 aveva una probabilità del 90% di essere ancora in vita all'età di 50 anni, se maschio, e a quella di 59 anni, se femmina. Quaranta anni più tardi, un neonato del 2016 può confidare di sopravvivere con un 90% di possibilità fino all'età di 64 anni, se maschio, e fino a quella di 70, se femmina.

In un indagine ISTAT sul periodo che va dal 2003 al 2014 è emerso che le prime tre cause di morte in Italia sono le malattie ischemiche del cuore, le malattie cerebrovascolari e le altre malattie del cuore (rappresentative del 29,5% di tutti i decessi), anche se i tassi di mortalità per queste cause si sono ridotti in 11 anni di oltre il 35% mentre sono per Demenza e Alzheimer risultano in crescita. Pertanto, si muore sempre meno per morte acuta, dovuta a problematiche di natura infettiva o per scompensi cardiorespiratori, e si muore sempre più come esito di forme cliniche degenerative.

Inoltre grazie ad alcuni farmaci e a nuove tecnologie è possibile tenere artificialmente in vita persone prive di coscienza e autonomia fisiologica. La conseguenza è che spesso familiari, medici e istituzioni sono chiamati a prendere decisioni nelle fasi terminali della vita dei malati che riguardano il valore e la dignità attribuiti alla vita vissuta.

Si tratta spesso di valutare se sospendere o continuare un trattamento che prolunga la vita (come la ventilazione meccanica, la nutrizione artificiale o la dialisi), se alleviare il dolore o altri sintomi con oppiacei, benzodiazepine o barbiturici, somministrando dosi che possono sopprimere la coscienza (sedazione terminale o palliativa) e accelerando la morte come effetto collaterale possibile o certo. Ma si tratta anche di prendere in considerazione l'eutanasia o l'assistenza del medico al paziente che decide di suicidarsi, mediante la somministrazione o la prescrizione di farmaci per mettere fine alla vita dietro sua richiesta esplicita.

Nello speciale in fondo allegato, prodotto dalla nostra sede Nazionale, troverete dati e informazioni utili per capire cosa sono e come funzionano consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento.